Consumismi transatlantici moderni: Culture del consumo e prodotti italiani negli Stati Uniti del dopoguerra, 1949-1972
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il Politecnico di Milano, l’Università Roma Tre e l’Università del Piemonte Orientale organizzano un convegno interdisciplinare sull’influenza della cultura italiana moderna e dei prodotti italiani nella cultura del consumo, nel gusto e negli stili di vita degli Stati Uniti del dopoguerra.
Il convegno fa parte del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN) TT – Transatlantic Transfers: The Italian Presence in Post-War America del Politecnico di Milano, dell’Università Roma Tre, dell’Università del Piemonte Orientale e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, finanziato dal Ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
Il periodo considerato è delimitato da due importanti mostre svoltesi al MoMa di New York con l’obbiettivo di introdurre il pubblico americano a una “nuova cultura italiana”: “Twentieth-Century Italian Art” (1949) e “Italy: The New Domestic Landscape” (1972). Gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento sono stati tipicamente rappresentati come dominati dall’egemonia della produzione, del consumo e della cultura di massa e dell’americanizzazione dell’Europa nel contesto storico della Guerra fredda. Tuttavia, nella direzione opposta del rapporto transatlantico, il dopoguerra vide l’emergere, il manifestarsi e l’apprezzamento di uno stile distintamente italiano e moderno (progressivamente identificato come Made in Italy), originato in Italia e giunto negli Stati Uniti attraverso un’infrastruttura transnazionale di fitti scambi culturali e commerciali.
Mentre i prodotti della produzione e della cultura di massa, da Hollywood alla Coca-Cola, invadevano i mercati e le sensibilità europee, nuove merci, nuovi linguaggi e nuove culture italiane—dalla moda, al film, al design, al cibo, all’arte, all’immaginazione letteraria —entravano nella cultura dei consumi e nella coscienza globale dei consumatori americani.
Il convegno Consumismi transatlantici moderni: Culture del consumo e prodotti italiani negli Stati Uniti del dopoguerra esamina quali oggetti della moda, del film, del design, del cibo, dell’arte, della musica, del turismo e di altri linguaggi e settori produttivi italiani sono stati introdotti negli Stati Uniti del dopoguerra e quali dinamiche, pratiche e strategie di significazione hanno governato la loro commercializzazione e circolazione presso diversi pubblici statunitensi.
Il convegno si propone quindi di identificare gli stili di modernità associati ai manufatti culturali e icone individuali italiane, come le stelle del cinema, gli artisti, i designer, gli autori e le autrici ecc., e i discorsi intertestuali attorno all’Italia, agli italiani e alla qualità dei prodotti italiani diffusi negli Stati Uniti del dopoguerra.
Dal lato del consumo, il convegno analizza come questi stili e discorsi sono stati incorporati, mercificandoli, nei prodotti di consumo e nelle esperienze commerciali come segni di distinzione, status e identità per diversi soggetti e gruppi di consumatori negli Stati Uniti (la classe media, le donne, gli afroamericani, i giovani, la comunità omosessuale, gli italoamericani ecc.)
Infine, il convegno esamina i diversi attori, pubblici e privati, statali e parastatali, che si sono esercitati nella promozione dei prodotti, dei linguaggi culturali e degli immaginari italiani tra i pubblici e i consumatori statunitensi (dalle Camere di commercio italiane negli Stati Uniti, all’Istituto per il commercio estero, ai programmi di scambio culturale e commerciale e alle fondazioni, ai grandi magazzini e ai cataloghi di vendita per corrispondenza, alle riviste, alle agenzie di pubblicità e marketing, agli organizzatori di mostre ed eventi ai critici enogastronomici ecc.)
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