Agroecology, a system based on biodiversity for high quality

with Alain Peeters
This talk is based on an action research program that aims at developing in a holistic way agroecological systems in commercial farms in North-West Europe (Belgium and France). The strategies and techniques described in the talk are thus implemented in real conditions.
The ecological strategy of these agroecological systems consists in replacing fossil fuels by ecosystem services provided by biodiversity. Inputs that require large amounts of fossil fuel for their production such as inorganic nitrogen fertilizers, pesticides, and imported animal feed are totally replaced and machine fuels are partly eliminated. This is achieved by investing in biodiversity at all levels from soil to landscape and even in production types and people involved in large and micro-farms and working together in a collaborative way. The system relies on local resources, for instance, on the endogenous soil fertility, and not on massive use of commercial inputs. The ecological strategy is concretely described with regard to soil biodiversity and fertility, pest and disease control, weed control, nitrogen availability, and fuel consumption. Compared to conventional systems, the ecological strategy of agroecological systems makes the system more resilient to climate change and mitigates climate change by reducing GHG emissions and by storing carbon in soils and vegetation.
This ecological strategy cannot be isolated from the economic and social strategies.
The economic strategy consists in reducing as much as possible investments and variable costs and in increasing selling prices by targeting high quality products sold in short and local marketing chains, by product processing whenever possible, and by a smart diversification of activities. The system does not look for maximum yields but for good income. Compared to conventional systems, this approach induces similar or higher income, and makes the system more resilient to price volatility on the world market. It produces also higher welfare for the farmer and his family.
Rustic and ancient crop cultivars as well as local and rustic animal breeds play a crucial role in the ecological and economic strategies. They ensure high quality food and are adapted to low input systems. They are also key factors for conserving local agricultural culture and traditions.
The social strategy consists in recreating jobs in the agricultural sector by providing opportunities to young farmers to establish, within large farms, micro-farms for the development of labor-intensive productions that are highly profitable on a surface basis. These micro-farms and the large farms are part of a collaborative and circular economy where partners adopt a proactive cooperation approach for diverse activities including product marketing. This collaboration takes place in a win-win partnership. In large farms, workload associated to cropping activities is reduced compared to conventional systems. Short marketing chains, for instance by selling products in the farm itself, create the conditions for a re-connection of citizens, adults and children, to producers, nature and the ‘nourishing soil’.
Italiano
Alain Peeters, Agroecologia, un sistema fondato sulla biodiversità per alimenti di alta qualità.
Questa conferenza si basa su un programma di ricerca attiva che mira a sviluppare in modo olistico i sistemi agroecologici nelle aziende agricole dell’Europa nord-occidentale (Belgio e Francia). Le strategie e le tecniche descritte sono quindi applicate nella realtà.
La strategia di questi sistemi detti “agroecologici” consiste nella sostituzione dei combustibili fossili con i servizi ecosistemici forniti dalla biodiversità. I fattori della produzione che richiedono grandi quantità di combustibili fossili, come nel caso della produzione di concimi inorganici a base di azoto, di pesticidi e di mangimi di importazione, vengono totalmente sostituiti, e i combustibili con cui si alimentano i macchinari sono in parte eliminati.
Ciò è ottenuto investendo nella biodiversità a tutti i livelli, dal suolo al paesaggio, persino nei tipi di produzione, e nelle persone coinvolte nelle aziende agricole di qualsiasi dimensione.
Il sistema si basa sull’utilizzo delle risorse locali, come ad esempio la fertilità endogena del suolo al posto dell’uso massiccio di componenti commerciali.
La strategia ecologica è descritta in modo concreto per quanto riguarda la biodiversità e la fertilità del suolo, il controllo dei parassiti e delle malattie, il contenimento della proliferazione delle erbacce, la disponibilità di azoto e il consumo di carburante.
Rispetto ai sistemi convenzionali,questa strategia rende il sistema più resistente ai cambiamenti climatici, che vengono altresì mitigati, riducendo le emissioni di gas serra, e immagazzinando il carbonio nel suolo e nella vegetazione.
La strategia ecologica non può essere isolata da quelle economiche e sociali.
La strategia economica consiste nel ridurre al minimo gli investimenti e i costi variabili, e nell’aumentare i prezzi di vendita puntando sui prodotti di alta qualità venduti in catene brevi e locali, attraverso l’elaborazione dei prodotti ed una diversificazione intelligente delle attività. Il sistema non cerca di massimizzare i ricavi bensì un buon rendimento. Rispetto ai sistemi convenzionali, questo approccio conduce a ricavi pari o superiori, e rende il sistema più resiliente alla variabilità dei prezzi sul mercato mondiale; produce anche un maggiore benessere per l’agricoltore e la sua famiglia.
Le cultivar e le razze animali locali, rustiche e antiche svolgono un ruolo cruciale nelle strategie ecologiche ed economiche. Queste garantiscono alimenti di alta qualità, e sono adattati a sistemi di basso consumo; sono anche fattori chiave per la conservazione della cultura agricola e delle tradizioni locali.
La strategia sociale consiste nel ricreare i posti di lavoro nel settore agricolo, offrendo ai giovani agricoltori l’opportunità di stabilire, all’interno di grandi aziende agricole, ulteriori micro-aziende per lo sviluppo di produzioni che siano tanto estese quanto redditizie. Queste micro-aziende agricole fanno parte insieme alle grandi realtà di un’economia collaborativa e circolare, in cui i partner adottano un approccio di cooperazione proattiva riguardo attività diverse, tra cui il marketing dei prodotti.
Nelle grandi aziende agricole, il carico di lavoro associato alle attività di coltivazione è ridotto rispetto ai sistemi convenzionali. Le catene brevi di commercio, ad esempio, vendendo prodotti dell’azienda agricola nei canali locali, creano le condizioni per una riconnessione di cittadini, adulti e bambini, ai produttori, alla natura e al “terreno nutritivo”.