L’Italia della pandemia riscopre l’arte del cucinare: è un’attività creativa e di socializzazione
Il cibo è diventato il centro della vita dell’Italia della pandemia che ha riscoperto il cucinare come principale attività creativa e di socializzazione durante la quarantena. Questo dato emerge chiaramente dal volume “Effetto Lockdown: Come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani durante l’emergenza COVID-19”, curato da Michele F. Fontefrancesco, che presenta alcuni dei principali risultati emersi nella Indagine sulle Abitudini Alimentari e l’Emergenza Coronavirus promossa dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche
La ricerca, supervisionata dalla direttrice della Ricerca UNISG Luisa Torri, ha voluto investigare gli effetti indotti dalla quarantena sui comportamenti legati al cibo nella popolazione che vive in Italia. Attraverso la somministrazione di un questionario ad oltre 3000 rispondenti nel mese di aprile 2020, si è esplorato, attraverso un approccio interdisciplinare, le variazioni nelle modalità di approvvigionamento, preparazione e consumo alimentare, le trasformazioni delle abitudini alimentari in relazione alle caratteristiche demografiche e socioeconomiche degli individui, i cambiamenti culturali e sociali nella relazione con la pratica della cucina durante il periodo di quarantena.
I dati raccolti trovano in Effetto Lockdown una prima sintesi proposta dai ricercatori coinvolti nella ricerca attraverso i sette capitoli del volume.
Luisa Torri, responsabile dell’indagine, presenta la ricerca nella sua Introduzione.
Paolo Corvo nel capitolo È tornata la passione del cucinare mette in luce come la popolazione italiana durante la quarantena abbia riscoperto il cucinare, come strumento al contempo di autorealizzazione e di socialità a fronte di uno scenario lavorativo in evoluzione che ha messo in crisi la rigida divisione spaziale fordista tra luogo di lavoro e abitazione.
A questo punto si lega l’intervento di Michele Filippo Fontefrancesco che nel capitolo Riscoprire il senso della propria cucina evidenzia come lo spazio della cucina abbia subito una profonda trasformazione venendo riscoperto dagli italiani come luogo di relazioni e non semplice consumo alimentare, diventando il fulcro delle attività delle famiglie in quarantena.
Luisa Torri e Maria Piochi, quindi, nel loro capitolo Apprezzare il pasto durante l’emergenza evidenziano come, seppure il cucinare abbia assunto maggiore importanza per la popolazione, questo non si leghi con un generalizzato aumento dell’apprezzamento dei pasti, ma si leghi piuttosto alle caratteristiche sociodemografiche degli intervistati.
Donatella Saccone e Federica Giardino, nel loro La variazione quantitativa della spesa alimentare durante il lockdown esplorano come si siano sviluppati gli acquisiti durante la quarantena evidenziando come l’eventuale aumento si sia legato principalmente a redditi medio-alti e a persone che hanno lavorato durante il periodo di lockdown in modalità smart working.
Maria Giovanna Onorati, nel capitolo L’ipermediazione tecnologica dei consumi alimentari durante il lockdown esplora come, durante la quarantena, come in particolare i più giovani si siano avvicinati alla cucina, innovando le pratiche abituali domestiche anche grazie ad un uso nuovo e “smart” dei loro capitali digitali e globali.
Infine, Michele Filippo Fontefrancesco e Andrea Mantegazza, in La rete come fonte di acculturazione gastronomica analizzano i motivi del successo di Internet quale strumento principale di ispirazione culinaria durante la quarantena evidenziando come da un lato si debba guardare all’aumentata possibilità di accesso alla Rete che distingue l’Italia contemporanea, quindi, dalle caratteristiche proprie in termini di varietà di informazioni e interattività delle piattaforme digitali.
“Per raggiungere gli obiettivi dello studio, il team di ricerca ha sviluppato un survey basandosi sull’approccio interdisciplinare che caratterizza le attività di ricerca, e non solo, della nostra università”, afferma Luisa Torri, responsabile scientifica del progetto “Il gruppo di professori, ricercatori e studenti, esperti di sociologia, antropologia, economia, tecnologie alimentari e scienze dei consumatori, ha potuto raccogliere in breve tempo dati da oltre 3000 rispondenti diffusi su tutto il territorio nazionale anche grazie al network di Partner Strategici e Soci Sostenitori, alumni e stakeholder dell’ateneo Pollentino che hanno contribuito a promuovere il progetto”.
“Il volume è uno strumento per capire meglio come l’Italia è cambiata in tre mesi di incertezza e limitazione di mobilità,” spiega il curatore Michele Fontefrancesco “Si rivolge al vasto pubblico volendo contribuire ad una discussione importante sull’impatto della quarantena e sul futuro del cibo nel Paese. Gli interventi analizzano i cambiamenti profondi nell’uso degli spazi domestici, nelle abitudini alimentari e nei modi in cui gli italiani hanno ravvivato la loro passione culinaria in questo difficile periodo. Effetto Lockdown apre, quindi, alla riflessione sul post COVID-19 e su cosa di positivo potrà restare di queste difficili settimane nella vita della nazione.”
Il volume è scaricabile liberamente: “Effetto Lockdown: Come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani durante l’emergenza COVID-19”. A cura di Michele F. Fontefrancesco. Bra: Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (2020).
Gli autori:
Paolo Corvo è professore associato di sociologia generale.
Michele Filippo Fontefrancesco è curatore del volume “Effetto Lockdown” e ricercatore di antropologia culturale.
Federica Giardino è studentessa del corso di laurea magistrale in “Food Innovation & Management”.
Andrea Mantegazza è studente del corso di laurea magistrale in “Food Innovation & Management”.
Maria Giovanna Onorati è professoressa associata di sociologia dei processi culturali e comunicativi.
Andrea Pieroni è Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e professore ordinario di etnobotanica ed etnobiologia.
Maria Piochi è ricercatrice di scienze e tecnologie alimentari.
Donatella Saccone è ricercatrice di economia politica.
Luisa Torri è responsabile scientifico della “Indagine sulle Abitudini Alimentari e l’Emergenza” e professoressa associata di scienze e tecnologie alimentari.
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