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La Lucciola, un progetto in difficoltà

Le immagini delle forme di Parmigiano Reggiano cadute in terra e devastate dalle scosse di terremoto sono ben vivide nella memoria di tutti noi. Il sisma emiliano del maggio 2012 ha, però, colpito anche molte altre realtà meno note che, per fortuna, non sono state dimenticate dalla catena di solidarietà partita nei giorni immediatamente successivi al terremoto.

Una di queste realtà è La Lucciola, un centro di terapia integrata per l’infanzia, situato in provincia di Modena. Il centro ha aperto nel 1987, fondato da alcuni operatori della neuropsichiatria infantile e della riabilitazione, fra cui la dottoressa Emma Lamacchia, ora direttore sanitario: “questo lavoro nasce dall’esperienza lunga, svolta nell’ambiente sanitario, di riabilitazione e terapia di bambini con problemi sia neurologici che psichiatrici (autismo, psicosi,…). Noi c’eravamo accorti che, nonostante un grande impegno di energie e di risorse, sia economiche che umane, i risultati che vedevamo erano scarsi, non ci sembravano soddisfacenti”¹, dice in un’intervista per un evento al Sermig di Torino. A La Lucciola, perciò, si utilizza un metodo nuovo, basato sia sulle attività di gruppo, in modo che i bambini siano di sostegno l’uno per l’altro, sia sulla valorizzazione delle azioni della vita quotidiana, per facilitare la consapevolezza dei ritmi e degli scopi della quotidianità. Le attività svolte all’interno del centro si allontanano molto da quelle praticate canonicamente a livello ospedaliero: “le nostre aule didattiche – dice Giovanni Cuocci, il referente della comunità, alla conferenza stampa svoltasi a Pollenzo – sono l’orto, il pollaio e la cucina”. I bambini, inoltre, fanno musica e teatro, lavorano la ceramica e il feltro e praticano sport.

Strettamente collegata a La Lucciola c’è un’osteria, La Lanterna di Diogene, nata con l’intento di inserire ragazzi con problemi (sindrome di Down, psicosi, paralisi cerebrale infantile) nel mondo del lavoro. Dal 2006, i ragazzi, affiancati da educatori e collaboratori professionali, producono al mattino ciò che la sera servono agli avventori de La Lanterna di Diogene: si occupano dell’orto, dell’allevamento, della vigna e dell’acetaia e poi cucinano tutti insieme. Un’osteria buona, pulita e giusta, quindi, che punta sulla genuinità e sulla qualità dei suoi prodotti e, perciò, recentemente entrata a far parte dell’Alleanza tra i cuochi italiani e i Presìdi Slow Food.

L’associazione di Carlin Petrini ha avuto un ruolo importante nell’aiutare il progetto modenese, soprattutto dopo il terremoto. La Lanterna di Diogene, infatti, non è stata colpita dal sisma ma La Lucciola, dall’altro lato del fiume Panaro, ha subito parecchi danni, fra cui la distruzione delle case e dell’acetaia. Gli spazi per le attività sono, quindi, molto ridotti e le condizioni di lavoro sono piuttosto disagiate poiché le casette di legno costruite in via provvisoria sorgono su terreni precedentemente adibiti al pascolo e, quindi, difficili da urbanizzare. Inoltre, i danni non sono stati solo fisici ma anche morali, sia per i bambini sia per gli operatori: per Giovanni Cuocci e i suoi colleghi, perciò, è stato di conforto sapere che ci sono molte persone che vogliono che il progetto continui e danno il loro aiuto economico affinché ciò accada.

Gli aiuti dei singoli si sono sommati agli aiuti di Conad, dell’azienda Life di Sommariva Perno (CN) e di Slow Food, che ha organizzato cene a favore della cooperativa e venduto l’aceto nei Gruppi di Acquisto Solidale: per Slow Food, infatti, La Lucciola è un modello di rispetto per il territorio e per le persone, che può essere di esempio per altre esperienze virtuose. Per Conad, invece, La Lucciola è l’incarnazione del suo slogan “persone oltre le cose” poiché si occupa dell’uomo in quanto tale, non come unità produttiva: dalla vendita dei prodotti Life nei punti vendita Conad sono stati ricavati 5000 euro di contributi, consegnati alla Lucciola durante la conferenza stampa svoltasi all’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo.

Alla fine della conferenza stampa, Conad ha promesso di rinnovare anche nel 2014 il progetto di aiuti: la strada della ricostruzione sarà, così, un po’ più breve per i ragazzi de La Lucciola.

¹Guarda il video dell’intervista

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