Come ogni anno Alma Laurea ha fornito dati molto interessanti sul profilo dei laureati italiani e sul percorso occupazionale. Parte di questi dati sono stati presentati a Pollenzo il 29 maggio nel corso di un interessante Convegno che ha visto la partecipazione di esponenti di 50 atenei. I dati sono relativi ai questionari compilati dagli studenti subito dopo la laurea (nell’anno solare 2013) e a distanza di un anno dalla laurea (2013 su laureati 2012). Anche in questa circostanza abbiamo confrontato i dati relativi ad Unisg con il dato nazionale e gli esiti sono stati lusinghieri.
1. Profilo dei laureati (2013)
Iniziamo ad analizzare il profilo dei laureati: a livello nazionale hanno risposto 211.742 persone, pari al 92,07% del totale, mentre in Unisg 74, cioè l’81,31%. Si tratta di percentuali molto rappresentative.
I laureati presso Unisg hanno un’età media più giovane (25 anni rispetto a 26,6) e provengono prevalentemente da altre regioni rispetto al Piemonte. Il 16,5% risiede all’estero (a livello nazionale è solo lo 0,9%). Il 58,1% dei laureati Unisg ha scelto il percorso di studi sia per fattori culturali sia professionalizzanti (45,3% a livello nazionale). La media degli esami è di 27,4/30 rispetto al 26,2/30 del dato nazionale. Il voto di laurea è in media 104,9/110 in confronto con il 102,4/110 complessivo. Il buon rendimento degli allievi Unisg si conferma con i tre quarti che si laurea in corso (74,7%) mentre a livello nazionale la percentuale è largamente sotto la metà (42,9%). Solo il 4,4% si laurea oltre il primo anno fuori corso (in Italia è il 31,8%). Conseguentemente la durata media degli studi è di 3,1 anni (corrispondente quindi al percorso di studi), mentre a livello nazionale è di 4,6 anni.
Il buon rendimento di studio è dovuto anche alla frequenza regolare alle lezioni che caratterizza il 91,9% dei laureati Unisg, a fronte del 68% dei laureati italiani. La frequenza obbligatoria, pari a circa il 75% delle presenze, si conferma un ottimo incentivo per un regolare percorso di studi. Ciò non impedisce agli studenti di fare esperienze di lavoro serali o durante lo weekend e le vacanze, anche per mantenersi agli studi: il 90,5% ha esperienze di lavoro durante gli studi, spesso nel settore ristorativo e agro-alimentare (in Italia è il 69%).
Importante il dato sull’internazionalizzazione: più di un quinto dei laureati Unisg (21,6%) ha preparato all’estero una parte significativa della tesi (solo 4,8% il dato nazionale).
Ci sembrano significativi i giudizi sull’esperienza universitaria: il 52,7% è decisamente soddisfatto del corso di laurea (rispetto al 33,2% nazionale), il 40,5% più sì che no (52,8% a livello italiano), per un totale del 93,2%. Il 94,6% è soddisfatto dei rapporti con i docenti (83,8% il campione nazionale). Il 91,8% valuta adeguate le aule (in Italia 69,2%) e l’85,1% le postazioni informatiche (rispetto al 76,9%). Il 97,3% valuta positivamente il servizio della biblioteca (78,2% a livello nazionale). Il 94,6% dei laureati Unisg pensa che il carico di studio degli insegnamenti sia stato sostenibile (il dato italiano è 86,5). Un altro dato positivo è quello che l’86,5% dei laureati si iscriverebbe di nuovo ad Unisg, più del dieci per cento del dato nazionale (76%).
I laureati Unisg dopo la laurea desiderano mettersi subito alla prova nel mondo del lavoro, per cui il 56,8% non intende proseguire gli studi (dato nazionale 36,7%). Chi intende continuare pensa più al master (17,6%) che alla laurea magistrale (14,9%). Va certamente approfondito il discorso su questi dati, si può presumere che un consolidamento della nuova formula della laurea magistrale possa portare qualche cambiamento. Va anche detto che non sono numerosi i master e le lauree che possono dare continuità alla laurea conseguita presso Unisg, proprio per l’unicità della proposta formativa. Queste esperienze sono più diffuse all’estero, ma non tutti i laureati sono in grado di permettersi ulteriori spese per il loro percorso di studi e preferiscono fare esperienza per poi eventualmente riprendere a studiare successivamente, anche come studenti lavoratori.
Nell’ambito delle prospettive di lavoro l’interesse dei laureati Unisg è prevalentemente per l’area organizzazione e pianificazione (67,6% rispetto a 39,3% del dato nazionale), marketing e comunicazione (44,6% in confronto a 33,8%), commerciale e vendite (35,1%, il dato nazionale è 21,7%), produzione (35,1%, in Italia 24,8%), acquisti (31,1% rispetto al 17,1% nazionale).
Gli studenti di Unisg prediligono un orario a tempo pieno (89,2%, il dato nazionale è quasi simile 87,2%) e un contratto a tempo determinato, senza peraltro trascurare altre forme più flessibili. Il 37,8% pensa di operare come lavoratore autonomo (pressoché simile il livello nazionale, 39,1% ).
Interessante nel senso dell’internazionalità il dato che vede il 68,9% dei laureati Unisg disposto a lavorare in uno Stato europeo (solo 46,6% il dato nazionale) e il 64,9% in uno Stato extraeuropeo (appena il 35,9% a livello nazionale). Anche togliendo gli studenti stranieri si ha sempre la maggioranza assoluta dei laureati Unisg aperti ad un’ esperienza lavorativa al di fuori dell’Italia.
2. Condizione occupazionale dei laureati (2013 su laureati 2012)
L’indagine sulla condizione occupazionale dei laureati può contare su 189.274 intervistati a livello nazionale (pari all’85,6% del totale) e 46 laureati Unisg (il 68,7% del campione, dato più basso anche per la presenza significativa di stranieri che lasciano il nostro territorio dopo la laurea e per il maggior numero di laureati che lavora all’estero e non è raggiungibile per l’indagine). Più dei due terzi dei rispondenti è comunque una percentuale sufficiente per poter operare dei confronti.
Interessante notare come il 65,2% dei laureati Unisg abbia partecipato ad almeno un’attività di formazione post-laurea (a livello nazionale è il 42,7%), in particolare svolgendo uno stage in azienda (43,5% rispetto al 17,4%). Si conferma la vocazione professionale dei nostri laureati, più propensi a continuare la loro formazione sul campo.
Il 56,5% dei laureati intervistati lavora, rispetto al 44,4% del dato nazionale. Il 30,4% sta cercando lavoro (29% a livello nazionale), mentre il 13% studia o è in attesa di chiamata del datore di lavoro (26,7% a livello nazionale). Non ha mai lavorato dopo la laurea solo il 10,9% dei laureati Unisg, a fronte del 38,2% del dato nazionale
La laurea è ritenuta efficace per il lavoro svolto dal 91,7% dei rispondenti Unisg (a livello nazionale 71,2%). Ben il 66,7% dei laureati Unisg ritiene ha notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea (a livello nazionale è solo il 29,6%), specie nelle competenze professionali e nel lavoro svolto. La totalità dei laureati Unisg ha utilizzato nel lavoro le competenze acquisite con la laurea, il 53,8% in misura elevata (a livello nazionale il dato è del 75,3% complessivamente e del 38,3% in misura elevata, mentre ben il 24,6% degli intervistati ha indicato ‘per niente’).
La soddisfazione per il lavoro svolto è di 7,2/10, più 0,3 del dato nazionale. Tra i laureati Unisg lavorano in pari misura uomini e donne (56%), mentre a livello nazionale prevale leggermente il lavoro maschile (45,3% rispetto a 43,7%). Il tasso di occupazione Istat per i laureati Unisg è pari al 67,4% (52,7% il dato nazionale), il tasso di disoccupazione è il 18,4% (a livello nazionale è il 26,3%). In media i laureati Unisg hanno trovato lavoro entro 5 mesi dalla laurea, come il dato nazionale. L’84,6% lavora nel privato (75,5% il dato nazionale), l’11,5% nel non profit (in confronto al 6,6%), solo il 3,8% nel pubblico (mentre il dato italiano è del 17,8%).
Tra i settori di attività economica, significativo il dato dei laureati Unisg che lavora nell’agricoltura, il 7,7%, rispetto a solo l’1,5% nazionale. Il settore di occupazione più diffuso è il commercio (57,7%, rispetto al 16,8%), seguito dalle consulenze (11,5%) e dall’agricoltura. Solo il 3,8% lavora nell’industria, rispetto al 13,6% nazionale. Il guadagno mensile netto è di 996 euro rispetto ai 919 del dato nazionale. C’è una differenza tra uomini e donne (1.090 a 903), meno accentuata che a livello nazionale (1.056 a 827).
Nel complesso il raffronto tra i dati relativi ai laureati Unisg e quelli del campione nazionale mostra una realtà molto positiva per il nostro ateneo, evidenziando una maggiore soddisfazione dei nostri allievi rispetto agli aspetti fondamentali della dimensione universitaria, come il rapporto con i docenti, l’articolazione dei corsi, la struttura logistica, i servizi bibliotecari, che li porta ad avere una valutazione complessiva molto lusinghiera. Probabilmente l’elevato numero di richieste di accesso alla laurea triennale è dovuto anche alla pubblicità che i nostri laureati fanno una volta rientrati nel luogo d’origine o nella località dove lavorano. L’elevato livello di internazionalizzazione, il basso numero di fuori corso, il buon punteggio della votazione di laurea sono ulteriori indicatori che evidenziano un percorso didattico fruttuoso.
Anche sul piano della condizione occupazionale, i dati relativi ai nostri laureati sono complessivamente positivi, nonostante la crisi occupazionale che attanaglia le giovani generazioni. Gli studi effettuati sono risultati molto utili nella ricerca di un’occupazione soddisfacente. C’è una forte propensione al lavoro nell’ambito commerciale, ma cresce significativamente l’interesse per l’agricoltura, nell’ottica di una valorizzazione della cultura e delle occupazioni rurali.