Primo stage territoriale per le “matricole” del corso di laurea
Viaggio in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Toscana per scoprire l’eccellenza enogastronomia regionale
Il primo incontro degli studenti del I anno dell’UNISG con la varietà
socio-economica, paesaggistica e ovviamente enogastronomica della
penisola, avviene in occasione del primo stage territoriale che si
svolge nel mese di febbraio.
Dal 13 al 24 febbraio, divisi in quattro gruppi, le matricole visiteranno infatti il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Liguria e la Toscana.
In Piemonte il viaggio inizia da un luogo storico della
regione, il Castello reale di Racconigi, con il proposito di sancire il
forte connotato culturale dello stage.
Ad una lezione sulla storia gastronomica della regione seguono visite
didattiche presso allevatori di razza bovina piemontese e artigiani
specializzati nella produzione della tipica salumeria cuneese. Il
patrimonio vinicolo viene affrontato attraverso le esperienze di alcuni
produttori langaroli e del Monferrato astigiano, mentre altre giornate
sono dedicate allo studio del riso tipico del Vercellese e della
tradizione dolciaria piemontese. Una giornata viene riservata in
particolare alla visita dell’Azienda Agricola Veglio Piero a Patro di
Moncalvo, dove si produce olio extravergine d’oliva del Monferrato.
Momenti di studio sono dedicati infine a tipici prodotti caseari, quali
la tuma delle Langhe e la robiola di Roccaverano.
In Liguria, percorrendo la riviera di Levante ed il territorio
delle Cinque Terre da Monterosso a Manarola, gli studenti hanno modo di
conoscere diversi Presìdi Slow Food: i cicciarelli di Noli, il chinotto
di Savona e le acciughe di Monterosso. Parte dello stage viene dedicata
alla produzione dell’olio extravergine d’oliva nelle differenti fasi
della sua filiera e alla produzione vinicola del Levante ligure. Il
percorso didattico prevede inoltre un particolare approccio con il
territorio attraverso lo studio di esperienze innovative come la
produzione biologica quale elemento per il miglioramento della qualità
di vita ed il recupero delle sementi autoctone.
In Toscana vino, olio extravergine d’oliva e la razza chianina
sono i principali prodotti che verranno esaminati nel percorso
didattico. Durante le due settimane di stage gli studenti seguono
lezioni sul patrimonio vinicolo della zona del Chianti Classico e del
Brunello di Montalcino ed approfondiscono la conoscenza di alcuni
Presìdi Slow Food, in particolare il pollo del Val d’Arno ed il fagiolo
zolfino. Visite ai frantoi consentono agli studenti di avere una
visione completa della filiera produttiva dell’olio extravergine
d’oliva. Lo stage prevede inoltre momenti di conoscenza della
produzione artigianale casearia e norcina.
In Emilia-Romagna gli studenti hanno modo di seguire l’intero
processo di produzione del Parmigiano Reggiano, dalla materia prima al
prodotto finito. Lo studio di razze bovine autoctone, come le vacche
rosse e la razza bovina romagnola, sarà integrato con visite didattiche
presso allevatori del territorio. La filiera del suino sarà seguita
nelle sue differenti fasi fino ai prodotti finiti di qualità come il
prosciutto di Parma e il culatello di Zibello. L’esperienza delle
Comunità Montana Acquacheta e dell’Appennino Forlivese consentirà di
affrontare particolari tematiche legate alla promozione del territorio
romagnolo attraverso la valorizzazione di prodotti particolari quali il
presidio Slow Food del formaggio Raviggiolo.