A Pollenzo la cucina “di recupero” di Alda Bosi, cuoca di Terra Madre e dell’Alleanza Slow Food, dell’osteria I Diavoletti di Capannori

CHEF ALDA BOSI


Alda Bosi, che insieme alle sorelle Ilaria e Paola è l’anima dell’osteria I Diavoletti di Camigliano, Capannori in provincia di Lucca, porterà a Pollenzo una serie di ricette speciali  pensate con la filosofia del recupero.

Alda sarà affiancata dalla sorella Ilaria, dai cuochi Raffaella Cecchelli e Ciro Murolo dell’osteria La Tana dei Brilli di Massa Marittima e dal dott. Riccardo Simonetti, dietista e biologo nutrizionista.

All’osteria I Diavoletti le sorelle Bosi sono artefici di una cucina di territorio della Lucchesia e dell’Alta Garfagnana, con particolare attenzione per i prodotti legati ai Presìdi Slow Food.

Da sempre attiva con Slow Food, Alda collabora al progetto degli Orti in Condotta e alla rete di Slow Beans, elaborando ricette legate al Fagiolo rosso di Lucca e alla rete della Comunità leguminosa.

A Pollenzo, però, Alda sarà artefice di una saporita cucina del recupero, anche grazie alla collaborazione con il progetto “Funghi Espresso”.

Funghi Espresso” è una start up innovativa con sede a Capannori, creata da Antonio Di Giovanni e Vincenzo Sangiovanni, con il supporto dell’imprenditore giapponese Tomohiro Sato, che produce funghi freschi in modo sostenibile riutilizzando fondi di caffè provenienti da locali del territorio.

Gli scarti non sono mai stati così appetitosi! Ecco il menù proposto per mercoledì 27 e giovedì 28 aprile.

Il primo giorno vede come piatto principale la garmugia, zuppa a base di fave, piselli, asparagi e carciofi, tipica della città di Lucca e risalente al XVII secolo. Le bucce delle fave serviranno per la preparazione di  uno sformato. Quindi toccherà ai “funghi espresso”, serviti con pane realizzato con il riciclo delle bucce dei mirtilli utilizzati per estrarne il succo.

Il secondo giorno il menù prevede pan cotto rivisitato, preparato con i prodotti di scarto della garmugia del giorno precedente, ovvero brodo di asparagi e carciofi, e il pane alle fave accompagnato con latte di mandorle. Quindi pane con le trebbie (prodotto di scarto della birra ovvero il residuo che rimane dell’estrazione a caldo dell’orzo germinato). Per chiudere stracchino al latte di capra con marmellata a base di bucce di carciofo e bucce d’arancia e gel di mirtilli ricavato dal liquido di cottura delle bucce dei mirtilli, con ricotta e frolla di fagioli.