Francesca Grazioli, UNISG Alumna, Associate Scientist per Bioversity International autrice del libro Capitalismo Carnivoro
Raccontaci in breve il tuo percorso e cosa ti ha portato ad iscriverti al Master in Food Culture and Communications, Human ecology and Sustainability a Pollenzo nel 2014.
Già nel 2007 ero stata all’Open day a Pollenzo con i miei genitori, ero indecisa sul percorso di studi da intraprendere, e in quel momento sentivo il bisogno di vivere in una città più grande – provenendo io da un piccolo paese – e così ho optato per una laurea triennale e poi una specialistica in ambito economico a Milano. Da subito il mio percorso si è orientato verso l’economia dello sviluppo, quella disciplina che cerca di comprendere e correggere diverse diseguaglianze sociali ed economiche. La mia prima esperienza di lavoro è stata in India, dove appunto le diseguaglianze hanno la forza di uno schiaffo, forzandomi a uscire dai modelli teorici.
Tornata in Italia, in ogni passo del mio percorso rimaneva tuttavia l’idea che la chiave di sottofondo, alle tematiche legate allo sviluppo sostenibile, fosse il cibo.
Sono diventata assistente alla ricerca per un professore che si occupava di mercati finanziari, ma continuavo a tenere d’occhio il sito UNISG, come fosse un richiamo. Anche durante il tempo libero, ad esempio durante delle degustazioni di vino, le cene cucinate per gli amici, o alle prime sorsate di birre artigianali, mi chiedevo: chissà come sarebbe stata la mia vita se avessi frequentato l’UNISG?
Finalmente il giorno arrivò. Nella home compare il Master in Human Ecology. La deadline per le iscrizioni era già passata ma provai a chiamare lo stesso e mi dissero che la scadenza era stata posticipata ed era ancora possibile inviare le ultime candidature. Inutile specificare che da lì è andata benissimo. Aver iniziato questo Master con già due percorsi formativi alle spalle e qualche esperienza lavorativa mi ha fatto sentire che non avevo nulla da perdere, potevo solo prendere il massimo da professori e colleghi.
Rispetto alle diverse esperienze di lavoro all’estero, alla FAO ed ora all’Alliance of Bioversity International, quali sono stati i traguardi più significativi della tua carriera?
Sono stata contattata dalla FAO quando per stavo per terminare il Master di Pollenzo, e da lì è iniziata la mia carriera nelle organizzazioni internazionali che si occupano di sicurezza alimentare. Una carriera fortemente legata agli studi fatti a Pollenzo. Il valore aggiunto datomi da UNISG, è stato fin da subito la possibilità di comprendere i meccanismi invisibili attraverso cui il sistema alimentare alimenta o rallenta le crisi che stiamo vivendo, come quella climatica o migratoria. Questo era un grande vantaggio, rispetto a chi magari aveva un background ugualmente tecnico, ma privo delle esperienze di viaggi e incontri che mi aveva dato l’università. Oggi lavoro come Associate Scientist presso Bioversity International mi occupo di cambiamento climatico e sicurezza alimentare in diverse regioni del mondo, specialmente la zona del Sahel.
Per rispondere alla tua domanda, non riesco a pensare a dei veri e propri traguardi fermi nel tempo, ma piuttosto tutta una serie di incontri e reti che ho tessuto nell’arco del tempo, ognuna delle quali mi arricchisce. Credo molto nell’incontro come portatore di cambiamento, di essere parte di una rete fluida che permette risonanze tra persone che non per forza si conoscono. Anche il mio primo libro è figlio delle esperienze fatte a Pollenzo, delle letture e degli incontri vissuti.
Oggi torni a Pollenzo come docente, come ti arricchisce mantenere questo legame con i futuri gastronomi e che consigli ti senti di dare a chi vuole intraprendere un percorso di studi in questo ambito.
E’ uno scambio continuo con gli studenti e con tutto il tessuto sociale dell’università, con tutta la comunità, dai docenti allo staff. Ha molto valore per me raccontare la mia esperienza ed ascoltare il mondo attraverso gli altri, insegnare, mi permette di avere un contatto diretto con nuove e altre generazioni, comprenderle e capire cosa le motiva, per trovare nuovi spunti anche per le mie lotte.
Inoltre Pollenzo mi da la possibilità di arrivare dove non potrei (fisicamente) grazie alla sua internazionalità, rimanendo un luogo che racchiude diverse geografie e culture.
Alle nuove generazioni consiglio di essere curiose e aperte, cercando sempre di assorbire tutto il possibile rispetto alle situazioni in cui ci si trovano.
Consiglio anche di non avere paura della frustrazione che può derivare dal lavoro duro di studio, un processo che può rivelarsi lungo in una società che vuole tutto e subito. Avere un approccio artigianale vuol dire avere una cura costante nel tempo, che va applicata in ogni percorso, qualsiasi esso sia.
Capitalismo carnivoro, il tuo primo libro: da dove nasce l’esigenza di documentare il sistema alimentare?
L’esigenza di scriverlo è nata dalla consapevolezza che per molti l’influenza che il cibo ha sulla società in cui viviamo è non solo trascurata, ma volutamente taciuta. Mangiare è un gesto quotidiano che passa in secondo piano rispetto alle vicissitudini e abitudini della vita, ma dalle implicazioni molto potenti.
La scrittura di questo libro è stata un percorso per svelare ciò che è sempre davanti a noi, quelle dinamiche che nascono dalla scelta di mangiare un piatto rispetto a un altro, a livello sociale, economico, ambientale, a 360°, con una particolare attenzione all’impatto ambientale dell’industria intensiva animale, ormai innegabile.
Volevo raccontare quali sono le implicazioni dell’aver creato un sistema intensivo, capitalista e neo-liberale su corpi vivi. Questo libro non è un manifesto ne gioca sulla colpa individuale. Era importante per me smarcarmi da queste dinamiche che ci vogliono agenti attivi, solo in quanto consumatori. Questo libro vuole dare una prospettiva sistemica, quello che mi auguro, è che ci si possa muovere oltre il sistema della carne, per vedere i parallelismi in altre industrie che similmente basano la loro crescita fagocitando corpi e infine il pianeta stesso, in una frenetica rincorsa al capitale.