Identità Golose 2017

Un incontro con Andrea Ribaldone, chef monferrino aperto alle cucine del mondo

Sabato 4 Marzo presso Mi.Co Milano Congressi si è aperta la tredicesima edizione di Identità Golose,  manifestazione gastronomica nata dall’idea di Paolo Marchi che dal 2005 ad oggi ha dato voce a più di 500 professionisti del settore, portando in Italia una manifestazione capace di far relazionare e confrontare tra di loro i più grandi chef del mondo.

L’interazione con il pubblico durante gli eventi ed il confronto diretto con tutti i partecipanti restituiscono agli “chef star”,  oggi apparentemente sempre più distaccati dai fornelli e vicini alle cineprese, una credibilità e la possibilità di mostrare quello che le proprie mani  e la propria testa sono capaci di fare.

All’interno di questo ambiente gastronomicamente elettrizzante l’UNISG ha partecipato per il primo anno come partner, regalando agli studenti la possibilità di intervistare alcuni dei più grandi nomi della ristorazione italiana e mondiale.

Andrea Ribaldone, classe 1971, chef stellato, milanese di nascita, ma piemontese (nella fattispecie monferrino) nelle origini familiari e ristorative e neo-gestore di Osteria Arborina presso La Morra, è la prima delle voci a cui abbiamo voluto dare attenzione.

Reduce dalle esperienze presso le cucine di Eataly Tokyo, Borgo Egnazia (resort pugliese pluripremiato nel mondo) e del ristorante alessandrino I due buoi, dove consegue la sua prima stella Michelin oltre ad un’esperienza nel mondo della consulenza, Ribaldone confessa oggi la propria esigenza di avere un ristorante in totale autonomia e di aver scelto il cuore della Langa come posizione e Osteria Arborina come location.

Trasportati dalle nostre comuni origini monferrine, il dialogo si sposta verso un’autocritica al nostro territorio e su come questo non sia stato ancora capace di sfruttare a pieno il suo potenziale nel turismo enogastronomico.

Lo chef, con fare quasi nostalgico, apre poi una piccola discussione su quali potrebbero essere i prodotti e i luoghi su cui il Monferrato dovrebbe puntare nei prossimi anni per allinearsi alle zone turisticamente più avanzate d’Italia. “Il Timorasso e Walter Massa” – dice – “sono la prova del fatto che qualcosa inizia a muoversi”.

Vini bianchi (oltre al Timorasso non va dimenticata la lunga storia del Gavi) e un gruppo di imprenditori che inizi a muoversi nel verso giusto sono quindi per Ribaldone i pilastri da cui partire per dare una svolta al turismo del Monferrato e “tutti gli altri li seguiranno come si è fatto in Langa dietro la spinta del tartufo e dei due grandi vini rossi”.

Poter dialogare in modo molto amichevole e informale con un nome così prestigioso nel mondo della ristorazione piemontese, conferma quello che talvolta si rischia di dimenticare presi dallo sconforto: il nostro paese è sì una risorsa da sfruttare, ma come dimostra la storia di Andrea Ribaldone, occorre prima confrontarsi con il mondo perché  è lo scambio di idee e saperi l’unica chiave che può regalarci le giuste intuizioni per la crescita.

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