Cristina Laurenti e la ‘Coalition of Health Professionals for Regenerative Agriculture’
Cosa ti ha portato a Pollenzo per la prima edizione del Master in Agroecology and Food Sovereignty?
Quando ancora stavo ultimando il mio percorso di studi in scienze tecniche dietetiche all’università di Torino, ho sentito che mancava un tassello importante nella mia formazione e nel cammino che mi stavo creando. Quando si parla di nutrizione, specialmente clinica, ma non solo, non si menziona mai l’origine dei prodotti che consumiamo ogni giorno e la differenza che questa può fare sul nostro organismo e sul nostro pianeta. Cercavo quindi un modo per “chiudere il cerchio”. Se infatti, con la laurea triennale in dietistica, mi sono specializzata nell’ultima fase del sistema alimentare (la nutrizione appunto) sentivo la necessità di conoscere e comprendere meglio cosa c’è all’altra estremità della filiera: la produzione primaria. Ho capito dopo che l’agroecologia abbraccia ogni fase del food system e non si limita solo all’agricoltura, e si è aperto un mondo! Quando sono venuta a conoscenza di questo master ho subito intuito che fosse il posto giusto per potermi costruire delle solide basi per colmare le lacune che sapevo di avere… e così è stato!
Come è stato il tuo percorso dopo la laurea a Pollenzo?
Durante il master ho avuto la possibilità di passare tre mesi con la cooperativa agricola Valdibella (Camporeale, PA). Al termine di questa fase di action-learning mi è stato proposto di unirmi ufficialmente al loro team per strutturare l’ospitalità e per iniziare un progetto di creazione di articoli sulle proprietà nutrizionali dei loro prodotti. Valdibella è una bellissima realtà agroecologica che ha anch’essa intuito quanto sia importante l’agroecologia per la nostra salute. Quindi a Marzo 2022 mi sono trasferita in Sicilia, nel frattempo però ho svolto un tirocinio di quattro mesi presso Slow Wine a Bra.
Un altro bellissimo traguardo, che è arrivato a pochi mesi dalla laurea, è stata la mia elezione come membro del direttivo dell’organizzazione Agroecology Europe. Attualmente ricopro il ruolo di coordinatrice dello Youth Network ed è veramente entusiasmante poter collaborare con tanti giovani che condividono la mia stessa visione e mentalità, mi sento molto fortunata! A Settembre si è tenuto il primo YOUTH FORUM di Agroecology Europe e devo dire che non ci aspettavamo tutto questo successo. Si è creata un’interessantissima rete tra giovani esperti e/o appassionati di agroecologia, presto uscirà il nostro manifesto e speriamo davvero che questo sia solo il punto di partenza e che nei futuri YOUTH FORUM ci sarà un respiro ancora più internazionale e che possa continuare ad essere un momento di condivisione ma anche un’opportunità per nuove collaborazioni!
Infine, da poco assieme ad altre due nutrizioniste e due agronomi, abbiamo lanciato la “Coalition of Health Professionals for Regenerative Agriculture” in Europa.
Raccontaci di come nasce ‘Coalition of Health Professionals for Regenerative Agriculture’
E’ stata proprio una mia cara compagna di corso del Master che mi ha presentato una nutrizionista olandese che aveva già in mente di creare una coalition con l’obiettivo di avvicinare nutrizionisti, dietisti e e professionisti della salute in generale all’agricoltura rigenerativa. Non ho potuto non innamorarmi al primo istante di questo progetto. Era esattamente ciò che desideravo fare! Come dicevo prima, collegare la nutrizione con l’agricoltura è stato il mio obiettivo fin dall’inizio del mio percorso. Abbiamo di recente tenuto il nostro primo webinar ed è stata un’esperienza unica e molto costruttiva. Credo sia davvero giunto il momento per noi professionisti della salute di assumerci delle responsabilità, senza delegare tutto il peso della transizione ecologica sui produttori, che hanno già molto a cui pensare. Vogliamo, come primo traguardo, creare un corso sull’agricoltura rigenerativa per i professionisti della salute, ma crediamo tanto anche nella co-creazione per cui siamo davvero aperte ad ogni iniziativa!
Come porti avanti il lavoro alla Cooperativa Valdibella e il Coordinamento dello Youth network Agroecology Europe?Grazie a dei team strepitosi da entrambe le parti. Valdibella è prima di tutto una famiglia e sarò sempre grata di tutto il supporto e della bellissima esperienza che sto vivendo con loro. Non da meno sono le ragazze della secretariat Agroecology Europe e i membri dello Youth Network. Ti senti davvero grata e motivata quando hai intorno persone che sono sempre pronte a darti una mano e che diventano per te fonte di ispirazione e motivazione!
Dopodiché, ci vuole molta costanza e determinazione, e come ogni inizio si parte un po’ disorientati, ma piano piano si riescono ad instaurare degli equilibri che ti permettono di far quadrare tutto a fine giornata (quasi sempre).
Quali sono i valori che ti ha lasciato Pollenzo e che più ti porti dietro nel quotidiano?
Ho avuto la sfortuna di frequentare Pollenzo in piena pandemia per cui credo di aver vissuto l’esperienza al 50% del suo potenziale. Nonostante ciò, Pollenzo mi ha aperto gli occhi sulla marea di possibilità che esistono nel mondo della gastronomia. Ricordo che è stato proprio Petrini a dire ad un convegno che bisogna uscire da Pollenzo ancora più confusi di prima! E’ stato esattamente così per me, anche se in senso positivo, piano piano sto riuscendo a mettere insieme i pezzi ma sicuramente terrò sempre a mente la moltitudine di iniziative che ci sono in giro per il mondo. Quando entri in un mondo così ampio ci si sente spaesati, ma al tempo stesso non riesci più a farne a meno. Sento di poter e voler dare il mio piccolo contributo creando connessioni tra persone e tra le due discipline in cui mi sono specializzata. I legami che ho stretto durante il master rimarranno sempre una parte essenziale nella mia vita personale e professionale. E’ bello vedere come ancora adesso i professori sono disponibili ad aiutarti e supportarti, ti fa capire quanto sia importante credere in quello che fai, ed io sicuramente lavorerò sodo per questo!