“La cosa bella del caffè è che è un prodotto emozionante”
Nel nostro viaggio all’interno del Minas Gerais, abbiamo avuto la possibilità di vivere una mattinata con un giovane produttore di caffè. Eravamo tutti emozionati, sapendo di poter ammirare una delle produzioni più importanti del Brasile; le aspettative erano molto alte, soprattutto per noi europei che siamo soliti conoscere solo quella che è la parte finale della filiera produttiva.
“La storia della mia famiglia racconta il caffè da molte generazioni” esordisce così Ricardo Silva, ragazzo che a 18 anni è entrato nell’azienda di famiglia come garzone e oggi, a 35 anni, è subentrato al padre diventando assaggiatore di caffè, degustatore e imprenditore diretto. Oggi, la sua azienda si occupa di produzione, torrefazione, macinazione e industrializzazione di caffè.
Il caffè del Minas Gerais, in specifico di Lambarì, è ritenuto dagli esperti una delle arabiche di qualità superiori ed è inserito tra i caffè migliori al mondo; questo principalmente grazie alla fertilità del terreno, garantita da temperature miti e pressoché costanti.
Per questo motivo la Lavazza e Slow Food hanno deciso di investire in questa regione: Ricardo e suo padre Isaiul sono due dei 500 produttori di caffè di Lambarì coinvolti nel progetto di sostenibilità Lavazza “¡Tierra!”, che ha lo scopo di rendere più efficiente ed ecologica la produzione su scala familiare. “Creare qui una fattoria a Lambarì è servito a rafforzare il legame tra le persone e la terra”: queste le sue parole riguardo al progetto.
Creato per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni dei paesi produttori (oltre al Brasile Colombia, Perù, Honduras, Tanzania, India, Etiopia e Vietnam), tutelare l’ambiente e anche per incrementare la qualità del prodotto finale, a partire dal 2010 il programma ha coinvolto circa un migliaio di aziende familiari. Inoltre, il progetto ha riscontrato un tale successo che è stato successivamente commercializzato con il nome stesso, ¡Tierra!. Tra gli obiettivi vi è anche quello di favorire il miglioramento delle condizioni di vita dei coltivatori di caffè e la diffusione in questa comunità di un modello di sviluppo sostenibile.
Durante la nostra visita abbiamo appurato che Ricardo è uno dei produttori maggiormente coinvolto dal progetto ¡Tierra!; la sua formazione come degustatore è avvenuta al Lavazza Training Center di Torino, ed è stato il primo passo per migliorare concretamente tutta la produzione del Minas Gerais.
Il progetto ¡Tierra! ha prodotto risultati concreti importanti, coinvolgendo oggi circa mille agricoltori in sessioni di formazione e favorendo il raggiungimento di una produzione di caffè di alta qualità e certificata dall’ ONG Rainforest Alliance, un prodotto eccellente che oggi permette loro di competere ad alto livello sui mercati internazionali. Dopo quasi 15 anni dalla sua nascita, il programma continua a porsi un orizzonte a lungo termine, investendo soprattutto sul futuro.
Ricardo Silva è uno di questi coraggiosi eroi della terra, perché partendo da una piccola “fazenda” di 8 ettari, ha saputo affrontare le sfide offertegli dalla vita, rendendola oggi un’azienda dinamica, che piano piano sta coinvolgendo altri produttori della zona: i produttori di Lambarì devono sicuramente un po’ del loro successo a questo piccolo uomo che aveva un grande sogno nel cassetto: “Rendere una tazzina di caffè un’esperienza gustativa unica, ma anche uno strumento di sviluppo e di sostenibilità”.
Il suo duro lavoro è stato ripagato; il suo volto, ritratto dal fotografo canadese Joey L., è stato scelto da Lavazza per rappresentare la nuova generazione degli “Earth Defenders”, nel calendario 2016 ‘From Father to Son’, realizzato in collaborazione con Slow Food.
Il calendario Lavazza 2016 vuole attirare l’attenzione sulle condizioni dell’agricoltura del sud America e in particolare sul passaggio generazionale, di padre in figlio, con l’incontro fra tradizione e innovazione, proprio come nel caso di Ricardo e Isaiul Silva.
Guardando le foto si può assaporare l’emozione con cui Isaiul racconta le proprie umili origini, riscattate ora dal figlio che sta ingrandendo l’azienda. Una storia di fatica e orgoglio, in un pezzo di terra lontanissimo dalle rotte del turismo.
Ricardo, con il suo sogno nel cassetto, è partito alla volta di San Paolo per commercializzare il proprio caffè, con grande passione e fatica lì è riuscito ad iniziare il processo di industrializzazione del loro “oro nero”, con l’intento di valorizzare un prodotto già eccellente, rafforzando i rapporti tra le persone del posto, il mercato Brasiliano e quello internazionale.
Ascoltandolo abbiamo appreso ciò che contraddistingue la sua famiglia dalle altre e la ragione del loro amore per la lavorazione del caffè: “Quando inizi a lavorare il caffè e inizi a conoscerlo, impari ad amarlo”.
“Avere dei mentori, che ci trasmettono la conoscenza, è stato fondamentale!”
Le parole che ci ha detto durante la nostra visita sono anche riportate nel calendario: ciò fa intendere quanto sia legato al padre, suo mentore, ma anche al caffè e alla sua amata terra!
Non perdendo lo spirito trasmessogli dal progetto “From Father to Son”, pone uno sguardo sulle generazioni future, in particolare sui suoi due magnifici figli dicendo: “La sostenibilità per noi non è solo connettere gli aspetti economici, ambientali e sociali, garantendo che questa generazione possa sopravvivere grazie al caffè e il caffè possa essere un’attività attrattiva per loro. A noi interessa che anche per il futuro, la prossima generazione, quella dei giovani e dei bambini, possa amare il caffè e possano essere coinvolti in questa attività come lo siamo noi”.
© photo credits: Edivaldo Bocardi – Lambarì, Brazil. Lavazza Calendar 2016, “From Father to Son”