Trentino: l’Alta Via dei Bianchi

La delegazione della Camera di Commercio I.A.A. di Trento presenterà una selezione di vini bianchi del Trentino, con particolare riguardo alle tipologie Nosiola, Muller Thurgau e n. 3 Uvaggi bianchi.
La delegazione sarà composta da:
- Paolo Benati – sommelier senior, docente senior ai corsi di Accademia di Impresa, azienda speciale della CCIAA di Trento;
- Maria Grazia Brugnara, responsabile area formazione enogastronomica di Accademia di Impresa;
- Rosalba Trentini, Ufficio Prodotti e Promozione.
Conferenza aperta al pubblico in lingua italiana
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Il Trentino con le sue particolari condizioni orografiche, morfologiche, climatiche e pedologiche, da sempre è vocato alla coltivazione della vite. Per le sue caratteristiche territoriali, dopo la metà degli anni ottanta (metanolo), la politica produttiva seguita, è stata di reimpostare i vigneti a favore di una sempre più produzione di uve bianche rispetto a quelle rosse, ribaltando la tendenza fino allora praticata da diversi decenni. Rispetto a questo, qualche eccezione la fanno alcune aree della bassa e media Valle dell’Adige, dove da uve rosse si producono significativi vini rossi.
A queste scelte si aggiunge l’attenzione all’ecosistema viticolo, quale premessa alla qualità su tutta la filiera. La Provincia Autonoma di Trento in accordo con produttori del Comparto, ha sottoscritto nel 1990 un Protocollo d’Intesa per la difesa Integrata in Viticoltura che prevede l’applicazione ragionata dei fattori di produzione, siano essi agronomici che chimici, al fine di conseguire la migliore qualità possibile nel rispetto dell’operatore agricolo, dell’ambiente e del consumatore. L’impiego di prodotti chimici, segnatamente fitofarmaci e concimi è limitato al minimo indispensabile. Inoltre per valorizzare al massimo le potenzialità del territorio, viste le numerose variabili, su un buon numero di aree viticole, sono stati realizzati progetti di zonazione, che le hanno suddivise in zone omogenee dal punto di vista geo-pedologico, ambientale e agronomico, per poter gestire e ottimizzare i fattori in grado di modificare le doti quanti/qualitative viticole, mantenendo inalterata la naturalità del prodotto.
Ecco quindi che la produzione di uve bianche in Trentino, ad eccezione dell’autoctona Nosiola, è caratterizzata prevalentemente da varietà nazionali e internazionali che danno origine a numerosi vini da monovitigno, ma anche vini frutto dell’assemblaggio di più tipologie bianche, riportando risultati molto interessanti.