Studenti dell’UNISG di Pollenzo giovedì 16 febbraio alla scoperta della Bah“o di Sampeyre (Cn)

Una delegazione internazionale (oltre 20 nazioni) di 150 persone, composta da studenti, docenti, operatori di ripresa e staff dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo parteciperà alla Bahìo di Sampeyre giovedì 16 febbraio.

Si tratta di un’attività didattica sul campo, in cui gli studenti – guidati dal rettore prof. Piercarlo Grimaldi, docente di Antropologia Culturale e dal presidente dell’UNISG Carlo Petrini – andranno a conoscere sul territorio una delle più originali feste di tradizione sopravvissute fino ai giorni nostri.

Partecipano inoltre Samuel Kinser, professore emerito e direttore del Center for Research on Festive Culture della Northern Illinois University e André Carénini, presidente del Centre d’Ethnologie des Alpes Méridionales di Grasse.

Studiata dai più importanti esperti di folklore internazionali, la Bahìo fa parte di quelle feste rituali che si svolgono durante il periodo di Carnevale e risalgono alle antiche “Abbadie” medioevali, ovvero le compagnie di giovani.

Quella di Sampeyre si svolge ogni cinque anni, con la partecipazione di centinaia di uomini (la peculiarità è che si tratta di una rappresentazione totalmente interpretata da uomini, che per l’occasione  vestono costumi femminili tradizionali, cuciti e ricamati dalle donne del paese) e grande entusiasmo popolare.

Tra i suoi vari significati è rilevante quello legato alla leggenda relativa della cacciata dei Saraceni dalla valle, avvenuta un millennio or sono ad opera di alcuni eserciti di montanari confederati tra loro.

Alla rappresentazione partecipano quattro Bahìo: Sampeyre capoluogo (Piassa), Calchesio (lo Chuchéis), Rore (Rore) e Villar (lo Vila’); ognuna di esse si presenta come un esercito in festa provvisto di uno Stato Maggiore cui si aggiungono altri personaggi, come I Espos o lou Viéi e la Vièia.

Alcuni tra i personaggi più curiosi sono i Mòro e i Turc: nella tradizione popolare sono i prigionieri dei Saraceni liberati dalle milizie valligiane.

Gli studenti dell’UNISG arriveranno in mattinata a Sampeyre: un gruppo si fermerà a Piassa, un altro a Rore, uno a Sampeyre, uno a Calchesio e uno al Villar.
Ogni gruppo studentesco, seguito da un operatore di ripresa e dai docenti, video-documenterà i vari passaggi della festa: questo perché l’Università di Scienze Gastronomiche, con il suo progetto “I Granai della Memoria”, porta avanti un lavoro di ricerca e documentazione intervistando agricoltori, pescatori, artigiani e, più in generale, i depositari dei saperi tradizionali, al fine di costituire una banca dati delle conoscenze rurali e popolari di tutto il mondo.

L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food con la collaborazione delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna, è un’università privata legalmente riconosciuta dallo stato italiano. L’ateneo pollentino prevede 3 offerte didattiche: un corso di laurea triennale in Scienze Gastronomiche, uno biennale magistrale in Promozione e Gestione del patrimonio gastronomico e turistico e un Master annuale in Food Culture and Communications con tre indirizzi – Human Ecology and Sustainability, Food, Place and Identity e Media, Representations and High Quality Food – tenuto totalmente in lingua in inglese.
La comunità studentesca che ha frequentato e frequenta i corsi a Pollenzo è costituita da oltre 1000 studenti in rappresentanza di ben 60 nazioni.