27 Gennaio 2005
Pollenzo, ore 16:30
Sala Conferenze
Albergo dell’Agenzia, via Fossano 21
In occasione della presentazione dello studio curato da Francesco Del
Zan, Osvaldo Failla e Attilio Scienza “La vite e l’uomo”, pubblicato
dall’ERSA (Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia
Giulia) l’Università organizza un breve seminario, che traccia la
storia affascinante dello sviluppo nella coltivazione della vite, della
produzione e della diffusione di alcuni alimenti, dalle origini ai
giorni nostri.
I relatori presenti e gli argomenti trattati saranno:
Attilio Scienza – Università di Milano – L’origine dei vitigni coltivati in Europa occidentale: nuove ipotesi.
Alberto Capatti – Università di Scienze Gastronomiche – Diaspora e conservazione degli oggetti alimentari.
Gaetano Forni – Direttore del Museo lombardo di Storia dell’Agricoltura
– Agricoltura come governo della fotosintesi: il caso della viticoltura
nelle sue prospettive storiche
Francesco Del Zan – Direttore del servizio di sperimentazione agricola
dell’ERSA – Presentazione dello studio “La vite e l’uomo”.
Carlo Petrini – Presidente del movimento internazionale Slow Food – Le
comunità del cibo e le tradizioni alimentari come patrimonio
dell’umanità.
L’idea dell’opera è nata nel corso dalla progettazione di una
collezione ampelografica per la raccolta dei vitigni a rischio di
estinzione dell’Europa dell’est, quando i curatori del volume e i loro
collaboratori, si sono trovati di fronte ad una realtà molto più
complessa di quella attesa. Si trattava infatti di affrontare la
raccolta e la classificazione di un universo di vitigni spesso
abbandonate al loro destino per la crisi economica e sociale che ha
travolto e che ancora attanaglia i paesi dell’ex Unione Sovietica.
Inoltre, al gruppo di ricercatori impegnati nel progetto, era chiaro
che la raccolta del materiale vegetale, senza il recupero congiunto di
informazioni sul ruolo storico e sulla valenza viticola ed enologica
dei vitigni coinvolti, avrebbe ridotto di molto il valore del lavoro
compiuto.
Al termine dei lavori è prevista una breve degustazione di due vini
ottenuti con vitigni georgiani coltivati in Trentino, presentati da
Elisabetta Foradori, e la consegna del volume presentato a chi ne farà
richiesta.