Dal 9 al 13 settembre i 25 studenti del Master in Food and Culture and Communications: Food, Place and Identity avranno l’occasione di apprezzare la tradizione enogastronomica romagnola. Da Faenza a Brisighella l’itinerario farà scoprire la produzione olivicola nella valle del Lamone, i salumi della razza suina mora romagnola, i vini bio e naturali del territorio. Le signore di Forlimpopoli, le “sfogline”, insegneranno la preparazione della pasta fresca. Le visite a Solarolo, San Biagio Vecchio e Dozza racconteranno la produzione di birra in azienda agricola, la coltivazione e molitura di antiche varietà di grano e l’attività di un’enoteca regionale. Durante il viaggio gli studenti conosceranno i produttori georgiani di vino in anfora, già Presìdio Slow Food, presenti in Italia per uno scambio culturale con i viticoltori romagnoli.
L’incontro con gli etnobotanici dell’Università di Pristina sarà la prima tappa del viaggio attraverso il Kosovo e l’Albania per gli studenti del Master in Food Culture and Communications: Human Ecology and Sustainability che approfondiranno la conoscenza della tradizione agricola e rurale dei Balcani. Dal 7 al 15 settembre il gruppo studierà l’economia delle aree di montagna: dalla produzione di formaggi a quella di raki (distillato di susine) e di patate e crauti. Protagonisti delle visite i malgari e i contadini, la comunità del cibo di Lepushe, i soci del convivium Slow Food di Përmet che producono gliko, dolce a base di frutta ma anche alcuni esponenti della nuova cucina albanese impegnati a promuovere i prodotti del territorio.