Capriate, luglio 2013. È possibile una ristorazione di qualità e a ridotto impatto ambientale in un parco divertimenti? Leolandia e l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Unisg) sono convinte di sì e, per questa ragione, hanno deciso di mettersi in gioco, realizzando già dal 2014 un esperimento davvero innovativo che ha l’obiettivo di creare il primo parco divertimenti con una ristorazione a impatto quasi
Per farlo, gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche e del corso in Tecnico Superiore per la comunicazione alimentare e gastronomica dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano, hanno presentato alla direzione del parco, sotto la supervisione scientifica del prof. Franco Fassio (Unisg), ben 32 progetti da realizzare. 32 modi e approcci differenti per un unico obiettivo: rendere il pranzo al parco non solo un’esperienza divertente e gustosa ma anche “Buona, Pulita e Giusta”.
Cosa abbiamo già fatto
Il 2013 ha visto la nascita della collaborazione tra Leolandia e l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Il primo passo è stato fatto nello scorso aprile, quando gli studenti dell’Unisg sono venuti al parco e ne hanno studiato le esigenze, le strutture e la modalità di distribuzione e fruizione del cibo da parte degli ospiti. Dalle loro osservazioni, secondo le metodologie progettuali del Design Sistemico definibile come fase del “Rilevo Olistico”, sono nati, ben 32 progetti per rendere Leolandia il primo parco divertimenti italiano con una ristorazione a impatto quasi zero. Pur essendo tutti finalizzati alla stagione 2014, il parco di Capriate ha deciso di realizzarne uno già durante questa stagione. Durante il mese di settembre (che Leolandia da 3 anni dedica all’ambiente e alla gastronomia), gli ospiti troveranno sviluppato il progetto “Last Minute Park”. Un progetto che contribuisce alla riduzione degli sprechi alimentari permettendo alle famiglie di acquistare a prezzi vantaggiosi menù sviluppati con la valorizzazione dei cibi invenduti durante la giornata ma ancora freschi e buoni da mangiare. Un’iniziativa contro lo spreco e per chi vuole concludere la giornata dedicata al parco con una cena di qualità ed economica.
Cosa faremo dal 2014
Dalla prossima stagione le parole d’ordine saranno italianità, territorialità e rispetto dell’ambiente. Dai 32 progetti iniziali, il parco ha accolto le idee più brillanti per rinnovare completamente il suo modo di servire e raccontare il cibo. Eccone segnalate alcune:
– Italianità: verranno introdotti, nei maggiori punti ristoro del parco, prodotti di alta qualità caratterizzanti l’offerta tipica del Nord, Centro e Sud Italia e verranno serviti in una modalità che ne racconti la storia. La granita tornerà ad essere la “grattachecca”, composta grattando il ghiaccio con una bicicletta a pedali; la pasta verrà servita in un “coppetiello” (un contenitore conico) perché una volta era un cibo da strada, ecc.
– Territorialità: nei menù del parco entreranno i panini regionali che saranno realizzati con i prodotti tipici del territorio che ciascuno di loro rappresenta.
– Rispetto dell’ambiente: oltre al cibo, anche gli imballaggi e le stoviglie avranno un ruolo chiave e verranno ridotti al minimo e utilizzati in materiale interamente biodegradabile e compostabile.
Ma il parco non si fermerà qui. Si tratta infatti, di un progetto pluriennale che, grazie alla collaborazione con Unisg, mira a coinvolgere tutte le aziende intenzionate a lavorare nella direzione del rispetto dell’ambiente e della tutela del patrimonio enogastronomico e culturale del nostro paese.
Per maggiori informazioni: www.leolandia.it