Tre itinerari siciliani per gli studenti del Master in Food Culture and Communications: Food, Place and Identity. Dal 14 al 19 ottobre i 25 studenti UNISG, suddivisi in tre gruppi, conosceranno il ricco patrimonio culturale, paesaggistico e gastronomico delle province di Messina, Palermo ed Enna.
Un itinerario si svilupperà tra le zone costiere di Messina e di Lipari e il massiccio dei Nebrodi. Tra le attività organizzate, i workshop sullo street food messinese (granita di caffè con panna, focaccia e arancini); la pesca nello Stretto e nella principale isola delle Eolie; la visita all’area boscosa dei Nebrodi dove si producono l’oliva minuta cultivar rustica e secolare, la provola omonima, il miele, e si allevano i suini neri allo stato semibrado.
Nell’area nordoccidentale delle province di Palermo e Trapani, a Paceco si visiteranno le saline marine e i produttori di aglio, entrambi Presìdi Slow Food. Il viaggio porterà poi a conoscere i dolci a base di pasta di mandorle che si confezionano a Erice; le cantine di Marsala; la storia e le tradizioni di Palermo tra i colori e i sapori dei prodotti del mercato cittadino e quelli del cibo di strada; gli allevatori del Presidio della razza bovina cinisara e quelli dell’ape nera sicula. Sarà inoltre l’occasione per incontrare alcuni protagonisti di Libera Terra, associazione che sviluppa progetti agricoli sui terreni confiscati alla mafia.
Lontana dal mare, la zona dell’entroterra di Enna svelerà la tradizione della vastedda cu sammucu, la focaccia farcita di pezzi di salame e tuma fresca, che si prepara a Troina, e che risale all’epoca medievale. E poi prodotti come la cicerchia di Aidone, legume secolare che rischia di scomparire e, a Leoforte, il progetto di reintroduzione della risicoltura, diffusa sull’isola fino all’unificazione d’Italia (il riso è l’ingrediente principe dell’arancino!) quando fu soppiantata dal Piemonte.
I viaggi sono stati organizzati grazie al contributo di: Slow Food Valdemone, Parco dei Nebrodi, Condotta di Enna.