L’Università di Scienze Gastronomiche ha ricordato e celebrato, giovedì 24 maggio, a quasi otto anni dalla sua scomparsa, uno dei grandi intellettuali e poeti del vino italiano: Luigi “Gino” Veronelli.
Si è trattato di un momento in cui il ricordo di Veronelli – molto vivo e affettuoso – è stato affidato alle parole di Carlo Petrini e Daniele Cernilli, Gian Arturo Rota della famiglia Veronelli, Cesare Pillon e Nichi Stefi, suoi storici collaboratori, e coordinato dal prof. Nicola Perullo, docente di Estetica e Filosofia del gusto.
L’appuntamento ha avuto inizio in mattinata presso la Banca del Vino, dove sono state stappate le bottiglie contenenti 8 grandi vini della cantina Veronelli. Con religiosa attenzione e tatto hanno ripreso vita 4 storici Barbareschi (1967, Gaja 1970 Riserva, Produttori del Barbaresco, 1971 Riserva Santo Stefano, Castello di Neive, 1978 Santo Stefano Riserva Speciale, Bruno Giacosa) e 4 Baroli (s.a. Giacomo Conterno, 1970 Monprivato, Mascarello Giuseppe e figlio, 1974 Brunate Riserva Selezionata, Rinaldi Giuseppe, 1978 Bricco Bussia Vigna Cicala, Aldo Conterno).
Nel pomeriggio, a partire dalle 15, in aula magna gremita di pubblico, è iniziata la conferenza “ Il pensiero di Veronelli tra passato e futuro”.
Dai diversi e ricchi interventi è emersa, a voci unite, una figura di un pioniere del pensiero filosofico legato al vino e alla terra, di un precursore e di un anarchico carismatico e geniale.
Quello che ha caratterizzato le parole del relatori è, come si diceva poc’anzi, un ricordo allegro, vivace e affettuoso di Gino. A partire dai suoi anni in televisione, come ha simpaticamente illustrato il regista e autore Nichi Stefi, alle sue apprezzate imprese giornalistiche e editoriali, vivacemente descritte da Cesare Pillon, così come la sua capacità trascinatrice e ispiratrice, richiamata da Daniele Cernilli. Allo stesso modo più familiare il ritratto portato da Gian Arturo Rota, e di stima e gratitudine quello di Carlo Petrini.
La platea attenta ha seguito le diverse relazioni, per poi in parte spostarsi in Sala Rossa dell’Agenzia per l’attesa degustazione.
L’evento è stato concepito dall’Università di Scienze Gastronomiche e realizzato insieme alla famiglia Veronelli, la Banca del Vino, l’Albergo dell’Agenzia e l’Associazione Volontari per il diritto allo studio dell’UNISG.