Al via il nuovo anno accademico dell’Università di Scienze Gastronomiche
Studenti da 11 paesi in un ateneo sempre più internazionale
Vengono dal Kenya, dalla Turchia, dal Canada, dalla Grecia, dalla
Svizzera, dalla Gran Bretagna, dall’Olanda, dagli Stati Uniti, dalla
Germania, dalla Francia e ovviamente dall’Italia: sono i 68 studenti,
dei quali 22 stranieri, iscritti al nuovo anno accademico
dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, avviato oggi
lunedì 3 ottobre.
Le porte del campus si sono aperte anche per gli oltre 60 studenti che
iniziano oggi il secondo anno, la cui attività didattica però sta giˆ
funzionando a pieno ritmo, essendo appena rientrati da un periodo di
stage trascorso in Italia o all’estero.
Nel corso della prima settimana di lezione i nuovi studenti impareranno
a prendere confidenza con la realtà didattica dell’UNISG, attraverso
incontri con i diversi settori operativi della struttura.
La giornata di oggi ha preso il via con la presentazione del progetto UNISG e delle sue peculiarità da parte del rettore prof. Alberto Capatti e del presidente di Slow Food Carlo Petrini.
“L’UNISG, ufficialmente riconosciuta dallo stato italiano e quindi
parte integrante del quadro universitario del nostro paese, nasce da
diversi presupposti rispetto a un’università pubblica. È frutto infatti
di un progetto di Slow Food, associazione internazionale che ha fornito
le motivazioni culturali per promuovere l’insegnamento delle scienze
gastronomiche con un approccio nuovo” ha affermato Capatti.
“L’UNISG forma i gastronomi, che non sono tecnologi alimentari, ma
sanno radiografare il prodotto, ne comprendono la storia e lo potranno
promuovere e valorizzare. Questo corso inoltre offre l’opportunità di
conoscenza diretta del prodotto, attraverso stage, viaggi e visite: si
tratta di momenti di formazione unici, dove lo studente non è solo
spettatore, ma entra in contatto in prima persona con i processi
produttivi” ha aggiunto il rettore.
“Infine – ha concluso Capatti – occorre sottolineare la natura
prettamente internazionale di questo ateneo, dove l’inglese, oltre
all’italiano, è la lingua veicolare di tutta l’università, mezzo di
comunicazione tra studenti e docenti e tra gli studenti stessi”.
Carlo Petrini ha quindi preso la parola per portare l’attenzione
sull’importanza del concetto di nuova gastronomia, che sta alla base
del progetto formativo dell’UNISG. “La gastronomia è scienza complessa
e multisciplinare: è fatta di economia politica, storia, antropologia,
scienza naturale, identità culturale. Qui a Pollenzo e a Colorno si
studia questa complessità, in aula e sul campo. La peculiarità di
questo ateneo è data anche dal legame forte con Slow Food e con le sue
attività. Sempre più l’UNISG deve dialogare su tematiche di ampio
respiro come quelle emerse da Terra Madre, il meeting mondiale della
comunità del cibo tenutosi nell’ottobre 2004 a Torino, che ritornerà
nel 2006. Terra Madre è didattica sul campo ed è il luogo in cui le
culture contadine possono dialogare con la scienza “ufficiale”.
L’avventura si vivrà insieme: Università, contadini – che definisco
intellettuali della terra – e cuochi. Tutti insieme, con lentezza e
costanza”.